Jingle

Jingle: letteralmente tintinnio, cantilena ripetuta; in pubblicità, ritornello orecchiabile e facilmente memorizzabile che accompagna un comunicato pubblicitario televisivo o radiofonico.

Il jingle costituisce un importante strumento di branding; esso, infatti, può essere inteso come un messaggio musicale costruito intorno a una marca, una sorta di “slogan musicale” che ha la funzione di catturare l’attenzione e di rimanere impresso a lungo nella mente dell’ascoltatore. In tal senso, il jingle rappresenta un elemento costitutivo dell’identità di un brand: quando efficace, caratterizza la marca e rende più facile per il consumatore richiamare alla memoria il suo nome e le caratteristiche o i benefici principali (Keller, 2003); in ragione della loro natura, i jingle non presentano tuttavia lo stesso grado di trasferibilità di altri elementi costitutivi (come loghi, slogan, packaging, ecc.) che generalmente risultano più facilmente riconoscibili agli occhi del consumatore.

I jingle si affermano nella prima metà del Novecento con la diffusione della radio, quando la pubblicità nelle trasmissioni si limitava principalmente alla programmazione radiofonica; già all’inizio del secolo scorso, tuttavia, alcune marche grandi e piccole commissionavano canzoni facilmente memorizzabili (ma anonime) in occasione dell’uscita di nuovi prodotti, da registrare su dischi-omaggio.

Da notare, infine, come non rientri nell’ambito del jingle propriamente detto la musica non commissionata espressamente per un brand o per uno spot pubblicitario, ossia i brani di repertorio più o meno famosi, utilizzati a volte come accompagnamento musicale per i comunicati. La definizione di jingle comprenderebbe, dunque, unicamente i pezzi opportunamente scritti per una certa marca da autori professionisti, per lo più operanti in studi di registrazione appositi, sulla base delle indicazioni del brief del cliente e dell’agenzia pubblicitaria.